martedì 16 agosto 2016

ORIGINE LONGOBARDA DI VIGODARZERE





ORIGINE LONGOBARDA DI VIGODARZERE

Vigodarzere nel periodo romano faceva parte della colonia di Camposampiero, densamente popolata. Con l'invasione longobarda, passa sotto il ducato di Treviso, e si deve a questo periodo le prime notizie della sua esistenza. I Longobardi, scesi in Italia nel 568-69 con Alboino, nella loro marcia seguirono un tracciato ben definito, dislocando nei punti strategici gruppi gentilizi (fare) per formare le cosiddette arimannie di difesa. Da noi prima occuparono i valichi pedemontani del bassanese, poi si insediarono nei punti dove già i romani avevano costruito dei castellieri di difesa. Non potendo conquistare Padova, ben difesa dai bizantini, arroccati a Torre, al di là del Brenta, si insediarono a Vigodarzere, costituendovi una arimannia.
L'insediamento longobardo diventa il centro economico-amministrativo della zona. Lasciò ricordo di sé, oltre che nel documento citato, nell'origine del nome e nel titolo liturgico della arcipretale, S. Martino di Tours. Il toponimo si prestò a più interpretazioni, dati parecchi significati del termine latino agger da cui deriva: argine di fiume, terrapieno, riparo, fortificazione. Giudicando che l'uso di argini artificiali fosse ignorato e non praticato prima della fine del XII secolo, si potrebbe collegare il toponimo Arzere al terrapieno stradale dell' Aurelia o di via di Val Medoacì; su questo vi sono molti dubbi, per il fatto che dove correvano vie romane sopraelevate rimasero reliquie dell'argine e toponimi frequenti a ricordarlo, ciò che non si verifica in questo caso. Inoltre questo ipotetico argine stradale, non provato, appare anche inutile, dato l'antico corso del Brenta. Data la colonizzazione romana della zona , non è improbabile che il nome arzere derivi dal terrapieno (vallum agger) di un precedente castelliere romano. Questi cominciarono a essere costruiti dalla fine del II secolo in poi, per diffendere le città e le campagne dalle invasioni barbariche e perché fossero di rifugio, contro gli invasori, delle inermi popolazioni rurali. È appunto in queste località, di solito importanti centri demografici e strategici, che i longobardi si insedieranno. È probabile anche che i longobardi lo abbiano potenziato, contro i bizantini arroccati al di là del Brenta. L'ipotesi dell'origine romana del nome arzere sarebbe confermata anche dal suffisso vicus (villaggio), proprio dei tempi romani e non dei medioevali, per cui questo titolo si è tramandato ai villaggi perché lo avevano nei tempi romani, e non fu dato ad essi ex novo nel medioevo. Inoltre nei tempi romani, un paese se allora esisteva, aveva lo stesso nome che nel medioevo ed è sorto nello stesso posto, perché nei villaggi non mutavano facilmente i loro nomi. Che già nel periodo romano, qui esistesse un villaggio chiamato Vicus aggeris da cui derivò Vico de Arzere donde Vigodarzere, è una ipotesi allettante e non del tutto da scartare. Se scartiamo l'ipotesi dell'origine romana, dobbiamo scendere a quella longobarda, data l'importanza di questo periodo in tutta la zona e collegare l'origine del toponimo alle lotte tra longobardi e bizantini lungo le rive del Brenta, con l'erezione o di robusti argini di emergenza a scopo nello stesso tempo difensivo e offensivo sia dalle acque che dal nemico o di piazzeforti elevate dal terreno su motte di terra (aggeres - arzere). Inoltre, poiché mancavano ponti sul nuovo alveo del Brenta, è da pensare che dal VII al X sec. il fiume venisse traghettato nei punti, dove più facile fosse il taglio della corrente: presso i traghetti sorsero centri abitati. Tale si ritiene sia il caso di AItichiero e di Vigodarzere, le cui parrocchiali, S. Eufemia e S. Martino, restano perfettamente allineate tra loro.

Fonte: web

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